
La gestione degli incidenti di cybersecurity rappresenta oggi una delle maggiori sfide per le istituzioni europee e gli operatori di infrastrutture critiche. A tale riguardo, l’Unione Europea ha sviluppato un approccio strategico noto come “Blueprint EU”, mirato a creare una risposta comune, tempestiva e coordinata agli incidenti cyber su larga scala, in modo da ridurre il rischio sistemico per l’intera area europea.
La filosofia alla base del Blueprint è quella di garantire un flusso continuo e tempestivo di informazioni tra gli Stati membri, le agenzie europee specializzate, quali ENISA e CERT-EU, e il settore privato. Il meccanismo prevede che, in presenza di incidenti cyber significativi, venga immediatamente attivata una rete di contatti già definiti, assicurando così una risposta rapida, coerente e coordinata, minimizzando i danni economici e tutelando la sicurezza pubblica.
La strutturazione del Blueprint EU prevede quattro fasi operative: preparazione, rilevamento, risposta e ripristino. Durante la fase di preparazione, gli Stati membri e le istituzioni coinvolte lavorano all’elaborazione di procedure, protocolli di comunicazione e standard tecnici comuni, oltre che alla pianificazione di esercitazioni periodiche.
La fase di rilevamento è orientata all’identificazione precoce dell’incidente e alla valutazione tempestiva della sua portata e gravità. In questo contesto, l’ENISA svolge un ruolo cruciale di coordinamento e supporto tecnico, mentre i CERT nazionali ed europei forniscono analisi dettagliate sulla natura dell’attacco e sulla potenziale estensione degli effetti.
La fase di risposta mira a implementare rapidamente le contromisure necessarie per contenere l’incidente e proteggere ulteriormente le infrastrutture coinvolte. Questo momento richiede massima cooperazione tra tutti gli attori, con un continuo scambio di informazioni, aggiornamenti puntuali e monitoraggio costante della situazione.
Infine, la fase di ripristino punta alla normalizzazione delle attività operative e all’analisi post-evento, con l’obiettivo di identificare lezioni apprese e suggerire miglioramenti nelle procedure e nei protocolli utilizzati. Questo passaggio è fondamentale per garantire che ogni incidente rappresenti un’opportunità di rafforzamento del sistema complessivo di risposta.
Un elemento chiave della strategia europea è la cooperazione pubblico-privato, basata sulla consapevolezza che la cybersecurity rappresenti una responsabilità condivisa. Le aziende private, in particolare quelle che operano nel settore delle infrastrutture critiche, sono invitate a condividere in modo proattivo le informazioni sui tentativi di intrusione e sugli attacchi subiti, permettendo così di delineare un quadro dettagliato della minaccia e mettere rapidamente in campo misure preventive.
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